Concessione di beni in godimento a soci o familiari dell’imprenditore – Dubbi applicativi
La comunicazione dei beni d’impresa concessi in godimento ai soci o ai familiari dell’imprenditore di cui all’art. 2 co. 36-sexiesdecies del DL 138/2011 presenta tuttora numerosi aspetti dubbi, che hanno determinato la proroga al 15 ottobre 2012 dei primi invii.
Tra questi, i principali riguardano:
– la necessità o meno di comunicare i finanziamenti ricevuti dai soci ai quali non è stato concesso in godimento nessun bene aziendale (in senso positivo si è espressa in modo informale l’Agenzia delle Entrate);
– la possibilità o meno di ragguagliare il costo indeducibile (per effetto del corrispettivo inferiore al valore di mercato) all’effettiva differenza tra quanto versato dal socio e il valore di mercato stesso, nonchè all’effettivo periodo per il quale il socio ha beneficiato del bene aziendale;
– il trattamento delle società non residenti che, in assenza di stabile organizzazione in Italia, non producono reddito d’impresa e, come tali, non dovrebbero subire alcun aggravio;
– il trattamento dei soci non residenti che, al contrario, produrrebbero redditi diversi imponibili in Italia.
Questa comunicazione è una novità assoluta nel panorama dei rapporti Contribuente & Fisco, e va ad interelazionare la sfera privata con quella aziendale, annotando iniziative possibili ai fini del redditometro e della sostenibilità di spese personali a carico delle società familiari.
L’attenzione è massima.
Grazie dell’attenzione